Biolaghetto, un lago domestico o una piscina green?

Published : 23/04/2022 08:14:38
Categories : Edilizia

Biolaghetto, un lago domestico o una piscina green?

Fare il bagno al lago… ma nel proprio giardino di casa? Agli inizi degli anni 2000 una nuova moda dall’Europa Centrale ha cominciato a prendere piede anche nel nostro Paese: parliamo del biolaghetto, anche detto biolago o biopiscina.

Oggi vedremo insieme di cosa si tratta, quali sono i suoi pregi e difetti e come è possibile avere una piscina tanto affascinante a pochi passi dal portone di casa.

Che cos’è?

È un bacino balneabile di acqua dolce che possiede un proprio ecosistema ed è in piena sintonia con la natura circostante. 

In altri termini, è una piscina naturale capace di pulirsi da sola grazie ad un sistema chiuso di alghe ed altre piante acquatiche.

L’area di balneazione e l’area di fitodepurazione

Il biolaghetto è diviso in 2 aree: 

L’area di balneazione, meticolosamente impermeabilizzata, destinata al nuoto, al gioco e al relax, e un’area separata di fitodepurazione (circa il 30% dell’intera superficie) destinata alle piante acquatiche. Questa, meno profonda e ricoperta di ghiaia, è fondamentale per la rigenerazione e l’ossigenazione di tutto il sistema.

Vantaggi rispetto alle piscine tradizionali

  1. I biolaghi, a differenza delle piscine tradizionali, non utilizzano cloro o altri agenti chimici, ma sfruttano un processo naturale per la propria pulizia. Parliamo della fitodepurazione, un insieme di reazioni biologiche operate dal substrato ghiaioso e da particolari piante acquatiche. La fitodepurazione farà sì che l’acqua del vostro biolago resti sempre limpida, a differenza di quanto avviene nelle piscine tradizionali che, senza filtri e agenti chimici, diventa torbida e sporca. Quindi il biolaghetto si pulisce da solo? In un certo senso sì, ma questo non vuol dire che un biolago non necessiti di alcun tipo di manutenzione aggiuntiva. Infatti, anche se l’acqua sarà sempre cristallina, lo sporco dovuto ai bagnanti e alla vegetazione (in particolare penso alle foglie che cadranno dagli alberi) si accumulerà sul fondo e dovrà essere periodicamente raccolto con un robottino o a mano.

  1. Il biolago non conosce mezze stagioni, ma solo la stagione balneabile, che dura più a lungo di quella di una piscina tradizionale. Questo perché l’acqua di un biolaghetto, grazie ai processi organici che avvengono all’interno tra il substrato ghiaioso e le piante acquatiche, ha un paio di gradi in più. Inoltre, la manutenzione del biolaghetto (che vedremo tra poco) gli consente sempre la massima affidabilità, se ben effettuata.

  1. È a basso impatto ambientale

Non è necessario il cemento armato e gli scavi vengono rifiniti a mano: l’ambiente intorno al biolago viene intaccato molto meno rispetto a quanto avviene per una piscina tradizionale;

Si utilizzano prevalentemente materiali naturali: pietra, ghiaia (in particolare) e sabbia;

Non sono necessari i ricambi d’acqua: un rabbocco è più che sufficiente quando il livello si abbassa per l’evaporazione;

Con un biolago nasce un vero e proprio ecosistema che coinvolge l’ambiente acquatico e quello terrestre circostante. La biodiversità viene così salvaguardata.

La manutenzione di un biolaghetto

Per non compromettere la fragilità del nostro biolaghetto, occorre innanzitutto seguire necessari accorgimenti di base:

  • Non svuotare mai al 100% il biolaghetto, piuttosto ricaricarlo di acqua nei mesi estivi per compensare l’evaporazione;

  • Non utilizzare sostanze chimiche di alcuna tipologia;

  • Non permettere l’accesso a nessun animale.

Controllo dell’acqua

Come per le piscine tradizionali, è buona norma controllare di tanto in tanto il pH e la temperatura dell’acqua. Il pH deve essere compreso tra 7,4 e 7,6 e qualora non rientri tra questi valori limite è bene correggerlo con l'uso di prodotti appositi. La temperatura, invece, dovrebbe restare nella forbice tra 23 e 28°C.

P.S. non è obbligatorio, ma altamente consigliabile, installare “giochi d’acqua” (piccole cascate, ad esempio) per mantenere l’acqua in movimento. Ciò favorisce una piena ossigenazione dell’acqua e aiuta a tenere lontane le zanzare e altri fastidiosi insetti.

Tenere al meglio la zona di balneazione

Il principio è semplice: se il biolaghetto è ecosostenibile, allora, in un certo senso, dobbiamo esserlo anche noi. Ai fini della manutenzione della zona balneabile non è infatti consigliato entrare in piscina con creme solari o abbronzanti addosso. Fare una doccia prima di immergersi è la soluzione migliore per preservare la qualità dell’acqua e dell’intero sistema.

Tenere al meglio la zona di fitodepurazione

Per eliminare i detriti che si posano sul substrato ghiaioso, è consigliabile ricorrere agli aspiratori da laghetto. Mentre per evitare un’eccessiva riproduzione delle piante acquatiche è una buona idea rimuovere, quando se ne sente l’esigenza, le foglie secche a mano.  

Dove si può costruire un biolaghetto?

Prima di procedere alla realizzazione, bisogna svolgere le analisi delle acque e del terreno, che consentono di progettare il biolago sulla base delle caratteristiche ambientali, una volta per tutte. La regola aurea è che il risultato finale deve diventare un tutt'uno con l’ambiente circostante (ovviamente, senza mai porre in secondo piano i gusti e le preferenze del cliente).

Quanto costa un biolaghetto?

Purtroppo, è veramente difficile fare una stima dei costi, non essendo il biolaghetto un prodotto “industriale” già confezionato. C’è bisogno di una progettazione specifica per ogni situazione. Ad ogni modo, è improbabile trovare un’azienda che si offra di realizzarne uno a meno di 300 euro per mq.

Parte del costo dipende infatti dai lavori di scavo, che possono essere meno pesanti, affidandosi a benne di qualità con attacco su misura, come quelle che noi proponiamo.

A presto. Buona giornata! 

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